Esercitazione Triveneta - Arcugnano
Articolo di Saccozza Radames
Triveneta un successo inaspettato
I giorni 9/10/11 giugno 2017, hanno visto interessati ben sette comuni del territorio vicentino in una esercitazione di Protezione Civile Triveneta, denominata “ monti Berici 2017 “ organizzata dall'associazione nazionale alpini sezione “ Monte Pasubio “ di Vicenza che non ha avuto precedenti, sia per la vastità del territorio coinvolto sia per il numero di comuni partecipanti e per il l’entità dei volontari presenti che hanno reso particolare questo evento.
Prima di continuare la nostra cronaca ringraziamo i sindaci dei comuni interessati, i loro assessori protagonisti e tutto il personale che ha collaborato in primis per la dimostrazione di fiducia che hanno avuto nei nostri confronti e poi per aver creduto nelle nostre capacità operative.
I numeri:
980 volontari partecipanti;
3 colonne mobili movimentate;
250 persone della popolazione civile che hanno collaborato, lasciando le proprie abitazioni per una giornata non rappresentano comunque la complessità dell’esercitazione;
47 i cantieri aperti nei sette comuni interessati tutti portati a termine con professionalità e competenza alcuni impegnativi altri meno ma tutti finalizzati ad un servizio rivolto, alla popolazione e alla collaborazione massima con i comuni e i sindaci.
La difficile morfologia della zona ha messo a dura prova tutte le squadre presenti, in particolare ricordiamo le squadre antincendio boschivo ( A.I.B ) che con i suoi 1500 metri di manichette ha permesso di superare un dislivello di ben 250 metri e far giungere l’acqua in contro pendenza nella località Pianezze di Arcugnano per alimentare dei serbatoi necessari per un ipotetico incendio boschivo.
Il lavoro delle squadre cinofile che parzialmente lontane dallo scenario dell’esercitazione hanno dato prova di un grandissimo grado di preparazione con le loro tre esercitazioni programmate, una di ricerca persone in macerie, scomparse per sisma tenuta a Montecchio Maggiore (Vi) e una di ricerca persone scomparse in superficie nella zona di San Giovanni Monte (Vi) e una di evacuazione nella scuola a Barbarano Vicentino (Vi).
Mentre la colonna mobile Nazionale con tutto il materiale tecnico al seguito si disponeva a Torri di Arcugnano ed era disponibile per le visite formative rivolte alla popolazione, la colonna mobile del Trentino interveniva a Villa di Arcugnano in soccorso ed in totale autonomia alla popolazione colpita da un ipotetico sisma, simulando in sinergia con i vigili del fuoco di Vicenza e un distaccamento dei loro colleghi della caserma “Ederle” tutte le fasi che si presentano ai soccorritori negli eventi sismici, lo stesso avveniva anche per la colonna mobile del Friuli che agiva con competenza e serietà a San Gottardo, in comune di Zovencedo (Vi), predisponendo strutture e attrezzature ricettive in grado di soddisfare le esigenze delle persone della zona evacuate.
Un plauso alla squadra logistica per permettere il pernottamento, la movimentazione dei volontari presenti già dal venerdì sul posto.
Le Radiocomunicazioni TRX, che con il suo lavoro nascosto e poco appariscente ha costruito una maglia radio installando due ponti. Ciò ha permesso di coprire tutto il territorio in modo capillare, permettendo ogni comunicazione con tutte le squadre in fase operativa presenti sul territorio, oltre a ciò ha anche stabilito un ottimo collegamento informatico.
Le squadre alpinistiche che con la loro professionalità hanno permesso la pulizia decorosa della mura di sostegno in pietra del piazzale antistante la chiesa di Fimon (Vi), mentre le altre intervenivano nello “sgaggio” di vegetazione e massi pericolanti in altre due zone del territorio, portando a termine i loro compiti con una quantità di lavoro doppia rispetto a quanto programmato.
Non dimentichiamo le squadre sanitarie alle quali va il nostro plauso, il loro supporto professionale nelle operazioni è stato indubbiamente qualitativo, su di esse ogni volontario sa che può contare per essere assistito, fortunatamente le squadre sono rimaste inoperose e la serietà dei volontari nonché l’uso dei dispositivi di protezione individuale che sempre più sono adottati come una cosa in osmosi con chi deve intervenire hanno evitato incidenti di rilievo.
Quarant’otto si diceva i cantieri e non tutti erano ad appannaggio delle squadre specialistiche, ma la maggior parte era proprio riservata alle squadre operative e qui i cantieri sono stati molti e diversificati con gradi di complessità differenti, si va dal rinforzo di un ponte su strada comunale, alla sistemazione di sentieri con la costruzione di altri ponti e di staccionate di protezione, alla sistemazione di muri a secco, alla verniciature di staccionate, ripristino sentieri e di opere comunali sempre in uso della collettività e degli escursionisti che sui monti Berici si possono recare.
Una splendida collaborazione è arrivata anche dai giovani delle edizioni dei Camposcuola ANA, che la protezione civile sezionale sta tenendo da alcuni anni, denominati “anch’io sono la protezione civile” che di loro spontanea volontà hanno chiesto di essere presenti all’evento per dedicarsi al coinvolgimento della popolazione presente alla triveneta distribuendo volantini e fornendo indicazioni alle persone per sensibilizzarli e spronarli nella verifica delle zone di appartenenza sismica del loro territorio e a spingerli a visionare i piani di protezione civile dei loro comuni.
Non ci possiamo dimenticare dei gruppi alpini coinvolti nell’esercitazione, i quali con grande serietà e amicizia hanno accolto nelle loro sedi e nei loro territori, alloggiando e sostenendo logisticamente le squadre inviate dal triveneto per operare nelle zone previste dal piano di intervento.
Grazie alla popolazione che ha partecipato in massa alla simulazione dell’evento catastrofico, senza di loro non si sarebbe potuto testare il “ modus operandi “ delle colonne mobili, senza il loro fattivo apporto l’esercitazione in tal senso sarebbe fallita.
I comuni che si sono resi disponibili non solo hanno potuto constatare cosa può dare la macchina organizzativa dell’a.n.a ma hanno toccato con mano anche cosa sanno fare i volontari una volta attivati
Una grande macchina operativa che come dicevamo non si è fermata solo all’intervento dei volontari sul territorio ma, ha coinvolto le realtà locali in un sinergico e unico intervento testando con esso quanto si possa fare con la vera collaborazione che in questa parte del territorio vicentino abbiamo trovato ancora fortunatamente viva e disponibile.
La grande operazione triveneta si è conclusa domenica 11 giugno con una splendida partecipazione dei volontari, degli alpini della zona e delle loro rappresentanze del vicentino ma, ancor più ha avuto un grande sapore la presenza di centinaia di bambini delle scuole del comprensivo numero 3 che con i genitori hanno sfilato per le vie del loro comune e con i centinaia di palloncini colorati hanno voluto dire grazie a quanti si sono prodigati anche verso di loro intervenendo a scopo educativo nei loro plessi scolastici nella fase preparatoria della triveneta.