Telecomunicazioni radio via smartphone

La Protezione civile ANA è fatta di volontari, ma non per questo non è al passo coi tempi e le tecnologie, ma anzi si aggiorna e guarda al futuro con una nuova tecnologia di comunicazione radio con uno strumento che ormai possiedono tutti: lo smartphone.

Sabato 13 aprile, la sezione PC Ana Alto Adige è stata per un giorno il punto focale di una nuova tecnologia, ospitando un corso avanzato di telecomunicazioni sulle trasmissioni radio via smartphone, organizzato dalla sottocommissione nazionale TLC, alla quale hanno preso parte alcuni referenti sezionali, coordinatori regionali TLC da tutta Italia, quindi specializzati nell’ambito proprio delle telecomunicazioni e data la portata ed importanza di questa formazione, erano presenti anche alcuni funzionari del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile.

Il corso, che ha trattato appunto un nuovo tipo di trasmissione radio via smartphone, è stato a dir poco innovativo e come già accaduto più volte, la PC ANA se ne dimostra pioniere, essendo tra i primi in assoluto a studiare, sperimentare e implementare.

Nel recente passato la sottocommissione TLC della PC ANA ha già sperimentato con successo questo nuovo strumento tecnologico, in collaborazione anche con le Truppe Alpine, tra l’altro, in occasione dell’Esercitazione Nazionale congiunta Vardirex, che si è svolta a Verona, L’Aquila e Pinerolo il 21 ottobre dello scorso anno. Restando in ambito TLC, tra i primissimi ad utilizzare sul campo (Adunata Nazionale di Bolzano 2012) il sistema di radio-localizzazione GPS, in quell’occasione, con le squadre sanitarie. Di certo questa innovazione, in ottica futura, darà modo ai volontari ed in particolare agli specialisti TLC, di essere ancor più presenti e fondamentali per dar modo alle unità, squadre e nuclei di comunicare in ambito emergenziale, nel quale spesso ogni attimo è fondamentale e troppo prezioso per essere perso, potendolo impiegare in modo ottimale in aiuto della popolazione colpita da calamità. Del resto le telecomunicazioni tra i volontari in ambito calamitoso devono essere sempre al massimo, come sempre dritte e fiere devono essere, sui cappelli alpini dei volontari, le loro Penne Nere.

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