Esercitazione tempesta VAIA
Zaino in spalle, motosega in una mano, carburante e altre attrezzi nell’altra. E chilometri macinati a piedi dentro ai pesanti vestiti antitaglio. Nel mese di Giugno, il 3° Raggruppamento della Protezione Civile dell’ANA è stato impegnato sui monti dell’Agordino per liberare decine di chilometri di sentieri interrotti, quando non letteralmente sepolti, dagli alberi caduti durante la disastrosa ondata di maltempo che ha colpito il Veneto e l’Alto Adige lo scorso novembre, radendo al suolo interi boschi.
L’operazione “Esercitazione tempesta Vaia”, dal nome della tempesta che ha flagellato il territorio in autunno, è stata organizzata dalla Regione Veneto. Ha preso il via il primo giugno e si è concluso con la fine del mese. Organizzati in vari turni a settimana, con campo base a Caprile nel Comune di Alleghe (Belluno) a un’altitudine di circa mille metri, i volontari sono impegnati nelle zone boschive per liberare passo dopo passo i sentieri di montagna sepolti anche da cinque strati di tronchi ammassati l’uno sopra l’altro. E stanno operando sia con le motoseghe nei sentieri più impervi, sia con escavatori e ruspe dove il terreno lo permette. Oltre al taglio e alla rimozione dei tronchi caduti, alcune squadre specializzate si sono occupate, con gli opportuni mezzi, di ripristinare il normale corso di alcuni ruscelli che lo hanno deviato a causa dell’alluvione, provocando l’inondazione di alcune strade forestali. I cantieri aperti sono decine e per lo più dislocati in luoghi molto difficili da raggiungere. Solo per arrivare a Falcade, dal campo base, c’era mezzora di macchina. Poi, in qualche caso, si proseguiva a piedi e i punti chiusi da liberare distano anche un’ora in salita.
L’Operazione Vaia è stata supportata anche dalla sanitaria ANA e dal gruppo TLC – Radiocomunicazioni.
La Sezione di Vicenza, ha inviato i suoi 2 tecnici per aiutare nella fase di installazione dei 3 ponti radio digitali e quella della sala radio, a copertura del territorio dove si sono svolti i lavori.